Nei decenni scorsi un servizio di interpretariato LIS, degno di questo nome costituiva una rarità nel panorama italiano.
Coloro che fungevano da “ponte comunicativo” fra le persone sorde e gli udenti erano sovente i parenti o amici con tutte le implicazioni che tale situazione veniva a costituire: interpretazioni approssimative, fuorvianti ed altre problematiche legate all’assenza di professionalità di chi doveva tradurre.
Con l’inizio della ricerca sulla Lingua dei Segni, che ha notevolmente contribuito al processo di identificazione della LIS come vera Lingua , la figura dell’interprete assume un proprio profilo professionale acquistando un ruolo sempre più importante nell’ambito della cultura e comunità dei Sordi e fungendo da anello di congiunzione tra le due lingue e due culture.
Solo nel 1964 negli Stati Uniti si ebbe il primo stage di interpreti, dove per la prima volta essi prendevano coscienza della propria competenza e della possibilità di essere considerati dei professionisti, in Italia bisognerà attendere la fine degli anni ’80 con la nascita delle Associazioni Interpreti.